CENTRALE GEOTERMICA BAGNORE 3

Sistemazione ambientale e paesaggistica

Il progetto di mitigazione della centrale geotermica di Enel sulle colline del Monte Amiata assume il significato di un nuovo dialogo possibile tra contesti alto collinari e centrali geotermiche. Il dialogo muove dalla scelta di Stefano Boeri di rileggere la forma del versante collinare “interrotto” dalla costruzione della centrale attraverso un sistema di costoloni  e dalla volontà di ridurre l’impatto visivo e ambientale della centrale- attraverso un complesso progetto di paesaggio. Un’operazione che ha messo in relazione tutti gli elementi costruttivi componendoli come una unica figura nel paesaggio, ponendo in evidenza la maglia tipica del territorio toscano in un progetto di rilettura delle sue trame. Attraverso il progetto di paesaggio sono stati affermati nuovi significati, alternativi a quelli più tradizionali di “schermatura” e “qualificazione ambientale e architettonica”. Si tratta della rigenerazione ambientale,  del suolo intorno alla centrale, arido per l’effetto dei drenaggi permanenti e di un lungo e stressante cantiere, ma rivolta anche all’intero versante collinare in stato di abbandono, con dissesti idrogeologici e suoli impoveriti dal pascolo eccessivo e dal dilavamento; della rilettura delle trame del paesaggio intorno alla centrale, ancora leggibili nella maglia tipica dei territori a pascolo, con corsi d’acqua e partizioni arboree-arbustive trasversali (con prevalenza di specie spinose); dell’affermazione del progetto di paesaggio contemporaneo- in questo caso il paesaggio della geotermia sostenibile- che non dovrebbe più essere nascosto o camuffato, ma mostrato con fierezza.

  • Anno

    1998-2000

  • Dettagli

    Ricerca progettuale svolta per Enel

  • Crediti

    Progettisti: Lucina Caravaggi, Francesco Cerroni, Cristina Imbroglini con Teresa Sorrentino, Barbara Colarullo Architettura: Studio Stefano Boeri Fotografie: © Alessandro Cimmino

  • Pubblicazione