Il progetto del Bosco Brussa nasce dalla richiesta del Comune di Palazzolo dello Stella di “riavere indietro” il bosco di sua proprietà che era stato tagliato negli anni cinquanta da una società che aveva preso l’area in affitto per avviarla alla coltivazione di mais.
Ma un bosco è qualcosa di molto diverso da un semplice rimboschimento, considerato nell’ accezione corrente. Muovendo da questa affermazione è stato avviato un progetto sperimentale finalizzato a un vero e proprio “progetto di bosco”. La mancanza di residui forestali significativi nel contesto di apparenza del progetto- Laguna di Marano- ha spinto la ricerca a contesti analoghi anche in altre regioni europee, al fine di elaborare un modello sperimentale di impianto con percentuali definite di spcie arboree e arbustive disetanee. Sono stati messi a punto due modelli di impianto, con l’intento di verificarne nel tempo dinamiche evolutive e gradi di resistenza: uno con sesto di impianto regolare (anche se reso complesso da specie differenti e disatenee, oltre che da arbusteti); uno con impianto irregolare, esito della modellizzazione condotta a partire dal rilievo di boschi con caratteri analoghi. Sono stati previsti inoltre percorsi e radure che, oltre alla manutenzione, permettessero l’uso pubblico del “Bosco ritrovato”, facilitando l’osservazione delle trasformazioni vegetazionali e del rinnovato, vivacissimo, popolamento animale.